Un collegiale (che poi diverrà direttore didattico) scrive a se stesso alcune lettere, spesso ispirandosi allo stile dei più celebri letterati romantici. Fissa così le memorie della propria giovinezza, per arrivare a capirsi meglio nel presente e ricordare, domani. Ma inciampa nella passione amorosa delusa: “Ti avrei voluta più ingenua, più modesta, più fanciulla..”.