Otello Ferri partecipa alla “grande guerra” come soldato semplice: dal 1913 al 1918 redige un diario in cui annota in modo lucido e con scrittura sintetica ma non scarna le drammatiche esperienze che vive. La scrittura è una “compagna di viaggio” silenziosa, che permette allo scrivente di porsi in una posizione “altra”, quella dell’osservatore disinteressato, che annota e riflette, ma raramente giudica.