Alberto Marino

62 diari per una vita

diario/memoria 1907-1967
Anno del Premio: 2019

Dal 1907 al 1967: 62 agende riempite di una scrittura fittissima, densa di riflessioni, ricordi, appunti, annotazioni a raccontare per intero la vita di Alberto Marino, funzionario coloniale in epoca fascista, marito, padre, amante della pittura. E chissà quante altre cose ancora: la donazione della raccolta dei suoi diari è un esempio, mirabile, di quei lasciti incredibili che ogni anno giungono in Archivio. E che l’Archivio accoglie, con la promessa di immergersi con cura e pazienza, grazie alla sua rete di collaboratori, nella lettura di una testimonianza di vita di cui nessuno, tranne l’autore ormai estinto, è a conoscenza. Neppure gli eredi che hanno la premura di portare a Pieve Santo Stefano il prezioso dono della memoria, scovato in una soffitta o in una cantina di una casa chiusa da anni. Alberto è nato a Frascati nel 1907 e ha vissuto la parte centrale della propria vita in quelle che erano le colonie italiane in Africa durante la prima metà del ‘900: in Eritrea ed Etiopia, ad Asmara e Massaua e ad Addis Abeba. Sappiamo che in quei paesi negli anni ’30 ha svolto importanti funzioni di organizzazione e controllo per lo Stato e per la Banca d’Italia, che ha assistito allo scoppio della Seconda guerra mondiale e all’occupazione inglese, e che al termine del conflitto è tornato a vivere in Italia proseguendo a esercitare la sua professione. Sappiamo soprattutto che ha riempito di notizie e di pensieri autobiografici ben 62 agende, gran parte delle quali con copertina nera, talvolta ricoperte di un incarto floreale, con pagine a righe e linee di margine rosa, scritte a lapis e a penna, ora nera, ora blu, ora rossa