Piazza Plinio Pellegrini
sabato 20 settembre ore 11.30

Sono una voce

Storie migranti

DiMMi 2024 – Terre di mezzo, 2025
incontro con Samah Jabr, Maria Nadotti, Alba Marina Ospina Dominguez e Alessandro Triulzi
coordina Gaia Colombo
traduzione Paule Roberta Yao
saranno presenti gli autori
ph. Luigi Burroni

Dalla Palestina, che non è mai stata un paese di migrazioni, ma sempre e solo un luogo da cui le/gli abitanti sono stati cacciati, costretti con le maniere forti ad andare altrove, a cedere ad altri una terra tenacemente amata, non era arrivato a DiMMi neppure un rigo. Quel vuoto, affondato nel silenzio cui la forza costringe il più debole, andava riempito.
È nata così l’idea di creare, all’interno del libro antologico che anche quest’anno accoglierà i ‘migliori’ diari in concorso, uno spazio che inviti lettrici e lettori a mettersi in ascolto delle voci che da quel territorio ci giungono. Voci chiare, lucide, consapevoli, non disposte a cedere il dire all’inarticolazione delle grida e del pianto. Voci che dicono in modo nitido quel che va detto e che ci mettono di fronte alla nostra indisponibilità ad ascoltare da uguali, storditi come siamo dalle narrazioni in bianco e nero che hanno relegato i palestinesi al ruolo di vittime o di terroristi, figli e figlie di un dio davvero minore o assai smemorato.
La voce che proponiamo è quella di Samah Jabr, psichiatra e psicoterapeuta di Gerusalemme.
Il testo che proponiamo in queste pagine, “La Madleen è arrivata in un porto sicuro… nei nostri cuori”, Samah Jabr lo ha scritto nelle ore seguite all’arresto da parte dell’esercito israeliano del piccolo gruppo di persone che, a bordo di una piccola imbarcazione, si erano date il compito non solo simbolico di portare a Gaza cibo e farmaci e soprattutto solidarietà, vicinanza, affetto. A volte, quando non si vede una via d’uscita dal dolore e dall’ingiustizia, non c’è nulla di più prezioso del sapere che non si è soli, che non ci hanno né dimenticati né abbandonati.

dall’introduzione di Maria Nadotti