Piazza Plinio Pellegrini
venerdì 19 settembre ore 19.00

La linea dell’Acqua: oceani e fiumi, andate e ritorni nell’Archivio di Pieve

voci recitanti Dolores Blasco Rodi, Vittoria Bigoni, Alessandra Cheli, Fernanda Gonzalez, Daniela Moraldi, Andrea Selvi, Gaia Toelen, Giulia Veri
regia Andrea Merendelli
in collaborazione con Teatro di Anghiari
Ph. Luigi Burroni

Italia bella mostrati gentile, e i figli tuoi non li abbandonare, sennò li vanno tutti ni Brasile, e un si ricordan più di ritornare…

Acque dolci e salate, a volte amare: linee di navigazione che hanno portato donne e uomini a galleggiare spinti dai venti, per non affogare nella miseria. Come i salmoni, guidati solo dall’istinto di sopravvivenza, hanno cercato acque calme dove riprodursi e ritrovare una dignità persa in patria. America Latina, Argentina e Brasile, Uruguay e Venezuela. Ovunque sotto l’equatore. Lungo quelle traiettorie d’acqua, sono tornati salmoni di terza generazione, trovando spesso barriere di cemento impossibili da superare. La linea dell’Acqua nasce in continuità con quanto sperimentato nel Premio Pieve 2024 con Il paese della memoria ritrovata. In quell’occasione, l’Archivio dei diari – in collaborazione con il Teatro di Anghiari – ha ideato e realizzato una performance collettiva alla ricerca delle prospettive spezzate dalla distruzione del paese. Da quella distruzione Pieve ha saputo rinascere grazie alla tenacia dei propri abitanti. Donne e uomini che – terminata la guerra – hanno sognato e costruito un futuro. Molti di loro sono rimasti, prendendosi cura di luoghi e persone. Molti altri, invece, sono partiti. L’emigrazione, spesso unica strada per immaginare un futuro. Per sé stessi, per i propri cari, per la propria terra. Nel Premio Pieve 2025 abbiamo perciò deciso di affrontare questo tema, di dare nuova voce alle donne e agli uomini che hanno plasmato il nostro presente con la loro scelta di vita. Le acque che hanno portato lontano dall’Italia donne e uomini in un tempo più lontano sono le stesse acque che oggi accompagnano nel nostro Paese altre donne e altri uomini, in un flusso perpetuo che solo il mare può raccontare. Le voci e i corpi di ragazze e ragazzi accompagneranno il pubblico del Premio Pieve lungo La linea dell’Acqua, un percorso incerto in cui arrivi e partenze si incrociano e lungo il quale passato e presente si confondono. Un processo narrativo in divenire, un cantiere partecipativo di testimonianza delle traiettorie globali che i giovani hanno sempre percorso, a metà del ‘900 così come nella contemporaneità.