Premio Pieve

Emilia

Le parole nascoste

epistolario 1872-1881
Milano, Rosellina Archinto, 1987
Anno del Premio: 1986

Appassionate lettere d’amore inviate da una nobildonna milanese, madre di cinque figli, a un ufficiale dei bersaglieri. Dal fitto carteggio emerge la figura di una donna emancipata, che, esasperata da un marito insensibile, arriva, in pieno Ottocento, a chiedere la separazione legale.

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA NAZIONALE:
La giuria del premio Pieve-Banca Toscana-1986 riunita a Pieve Santo Stefano nei giorni 7 e 8 settembre, ha deciso a maggioranza di attribuire il primo premio alle lettere di Emilia, contenute nel testo intitolato “Le parole nascoste”.
La giuria è stata particolarmente colpita dall’epistolario di Emilia (non conosciamo ancora il suo cognome) anzitutto per l’assoluta autenticità dei documenti: un gruppo di lettere scritte all’amante in un lungo arco di anni, fra il 1872 e il 1881. Inoltre siamo stati colpiti dalla forza con cui appaiono le fisionomie delle persone e l’atmosfera dell’ambiente, al punto che ci siamo trovati di fronte a una storia umana densa e compiuta in cui si rispecchia la vita di un certo ceto sociale dell’ultimo Ottocento, e insieme, la situazione di una coppia di adulteri fra le mille difficoltà di ogni specie che il costume di allora imponeva a una segreta vicenda di amore. Il fascino di questi manoscritti è insieme commovente, comico e infine tragico. E benché la donna che scrive non parli che di sè, della sua famiglia, dei suoi problemi finanziari, delle sue frequentazioni e del suo amore, tuttavia il mondo italiano del tempo sorge con estrema evidenza nei suoi aspetti minimi, formando intorno a questa lunga storia un quadro illuminante e veritiero.