Tutta la vita di un contadino siciliano: sposato con la ragazza che ama contro il volere dei genitori, perde la moglie per un aborto, ed emigra con una nuova moglie negli Stati Uniti: dopo molti disagi, e la scomparsa prematura di un figlio, riunirà attorno a sé i famigliari sparsi per il mondo affrontando serenamente la sua vecchiaia e tornando ogni tanto in Italia.
MOTIVAZIONE:
La giuria del Premio “Pieve -Banca Toscana”, riunita a Pieve Santo Stefano il 7 – 9 – 1990, ha deciso di attribuire quest’anno due premi ( un milione e mezzo ciascuno e la pubblicazione ) a due delle dieci opere finaliste: “Vita e morte a San Patrignano” di Natalia Berla e “La Spartenza” di Tommaso Bordonaro.
Le lettere di Natalia Berla, scritte in una pausa di illusoria guarigione dalle ferite aperte dalla droga, rivelano una natura mite, ingenua, generosa alle prese con un estremo desiderio di affetto, inascoltato. Emerge da questa struggente catena di messaggi tutto un mondo di piccole cose alle quali Natalia affida tutto il suo attaccamento alla vita destinato ad affievolirsi a poco a poco. Nelle ultime lettere questo mondo si oscura, poi anche la scrittura tace. Tre mesi dopo la ragazza si uccide. E’ una testimonianza che va ricordata anche per l’instabilità e l’assenza che si scopre intorno a chi si droga.
“La Spartenza” di Tommaso Bordonaro racconta la vita di un contadino siciliano attraverso i soli e nudi fatti che affiorano nella sua memoria. Scritta con una concisione estrema – bella e mirabile – questa autobiografia disegna in brevi tratti la traiettoria intera del passaggio di una famiglia dalla misertia alla condizione “borghese”, atttraverso liti, malattie, morti amori, perdite ed emigrazione in America. Alla fine l’autore si dice soddisfatto della sua vita passata “un po’ male un po’ bene”. Una straordianria narrazione ricca anche di invenzioni di scrittura, tratte dalla riserva espressiva della cultura contadina.