Nato a Saluzzo in provincia di Cuneo nel 1921, nel 1942 frequenta la scuola di Cavalleria a Pinerolo. Nel ’43 si sposa con Vittorina poco prima della caduta di Mussolini: l’epilogo dell’8 settembre è già nell’aria e Furio viene richiamato con il suo Reggimento, il Lancieri Vittorio Emanuele II, a difendere Roma. Passando attraverso non pochi tormenti, sceglie di non aderire a Salò e di passare alla lotta partigiana, tornando tra le sue valli piemontesi, intorno a Boves dove agisce una delle prime bande di ribelli e dove è attivo anche il fratello Ezio. Per Furio la decisione più coerente con il suo percorso di vita: sarà comandante partigiano tra le valli del cuneese e dell’astigiano, fino a guidare la Brigata dell’Ordine come vice-comandante nella Liberazione di Savona dell’aprile ’45.