Giuseppe Salvemini

Con il fuoco nelle vene

diario 1916-1917
Milano, Terre di mezzo, 2016
Anno del Premio: 2015

Il diario della Prima guerra mondiale del sottotenente Giuseppe Salvemini, nato nel 1897 a Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo, sembra diviso in due parti scritte da autori diversi. Della prima è protagonista il Giuseppe che si arruola volontario prima ancora di concludere gli studi, che frequenta l’Accademia allievi ufficiali a Modena, vive in pieno la sua età ponendo al centro della vita l’amicizia, l’amore e le passioni scatenate dall’incontro con le ragazze che conquista durante il periodo di addestramento. Poi la guerra trasforma l’entusiasmo in atroce consapevolezza.

MOTIVAZIONE DELLA GIURIA NAZIONALE:
Il Premio Pieve Saverio Tutino 2015 è stato assegnato a Giuseppe Salvemini per Con il fuoco nelle vene (diario 1916-1917):
La giuria del Premio Pieve, dopo una vivace discussione conclusasi con un verdetto pressoché unanime, ha deciso di assegnare il premio dell’edizione 2015 al diario di Giuseppe Salvemini, giovanissimo sottotenente aretino arruolatosi volontario diciottenne nel 1916 e morto nel 1918 per i postumi di un’intossicazione da gas. I giurati sono rimasti affascinati dalla ricchezza della sua testimonianza che transita repentinamente – parafrasando il titolo di un recente libro sulla prima guerra mondiale – dalla bellezza all’orrore: ossia dalla spavalderia e dalla leggerezza delle aspettative avventurose e delle vicende amorose della prima parte, all’impatto sempre più tragico della seconda, dominata dal l’oscenità dello sterminio di massa e della feroce disciplina militare. Si tratta in questo senso di uno dei testi più puntuali ed espliciti di denuncia del massacro di massa, delle fucilazioni e delle esecuzioni sommarie che caratterizzarono l’esperienza di guerra degli italiani.