Rinchiusa in un ospedale psichiatrico giudiziario e poi trasferita in comunità, una giovane calabrese nata in Germania ricostruisce il percorso di vita che, per colpa di una solitudine interiore, incomprensione e mancanza di affetto, l’ha portata a compiere un gesto violento nei confronti della propria psicoterapeuta. All’interno di queste strutture, dove dovrebbero aiutarla, vive un solitario cammino di reinserimento nella società e subisce l’ingiustizia di vedere persone colpevoli di azioni molto più gravi che tornano in libertà prima di lei.
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA NAZIONALE:
Dopo un’ampia e animata discussione, la giuria nazionale ha concentrato la propria attenzione sul diario di Sabina Perla, intitolata “Die Katastrophe”, che attraversa il mondo manicomiale con una forte tensione e lo descrive in maniera critica e assai vivace. Leggiamo finalmente uno sguardo dal di dentro sui manicomi italiani e sulla burocrazia statale della devianza e del disagio dopo la legge Basaglia. La storia di questa donna che vive con grande sofferenza la sua vita, senza sapere perché, trascinata di crisi in crisi senza che nessuno sappia intercettare il suo dolore, ha un valore esemplare per il nostro paese. Sono tremende e straordinarie le pagine dei suicidi mancati. Sabrina ha uno sguardo lucido sugli altri e su se stessa, una amarezza forse inguaribile,una rabbia che merita di essere letta e ascoltata.