Alla fine del 1937 cominciano a girare voci su una campagna di antisemitismo. Nell’38 Hitler arriva a Roma festeggiatissimo ed esce un manifesto sulla razza, contro gli ebrei. In settembre è decretata per tutti gli israeliti la perdita della cittadinanza con la proibizione dell’insegnamento e dello studio Tagliacozzo che ha trentasei anni comincia a parlare ai figli di razze e religioni. Gli ebrei organizzano scuole isratetiche. ma molti partono o si fanno battezzare. Anche i Tagliacozzo si preparano a lasciare e loro casa anche se ormai privati del loro passaporto. La guerra è descritta con il fiato sospeso. Dopo un breve soggiorno ad Ancona presso parenti con un viaggio avventuroso raggiungono Magliano Sabina. Trovano rifugio tutti in una sola stanza di una piccola pensione, sempre timorosi di essere scoperti e di compromettere gli amici, numerosi e sensibili, che li aiutano. Nel gennaio ’44 con documenti falsi tornano a Roma e inizia il loro drammatico pellegrinaggio fra case poco sicure e conventi, spesso divisi tra loro sconvolti e spaventati. Tagliacozzo scrive il diario di queste esperienze. legge molto, cerca con tenera intelligenza. di mantenere vivi i sentimenti che lo legano alla moglie a i parenti e ai tanti amici che lo hanno aiutato. Solo questo gli da la forza di superare le drammatiche esperienze che segnano questo periodo. Ed é la fedele governante ariana Nannina che viaggiando in modo impossibile ed anche pericoloso li aiuta in una spola continua portando tutto quello che serve, dai capotti ai libri sostenendoli soprattutto con la sua affettuosa e costante devozione. Anche la chiesa cattolica sarà determinante per e loro salvezza e così arriveranno alla fine della guerra. La vita e ancora dura ma chi ha superato mesi terribili troverà ancora la forza per vincere altre battaglie
MOTIVAZIONE DELLA GIURIA NAZIONALE:
Il tredicesimo “Premio Pieve – Banca Toscana 1997” è andato a Mario Tagliacozzo, per il suo denso libro intitolato “Sirene sul Lungotevere”.
Mario Tagliacozzo, un agente di commercio romano, dotato di grande cultura, racconta l’impatto di una famiglia ebrea con l’antisemitismo esploso con violenza, in Italia, sotto la Repubblica di Salò. A questo libro, al termine di un confronto serrato con l’epistolario di Atzori, la Giuria ha deciso di assegnare il premio per la sua forza narrativa, che tiene insieme pagine di diario degli sfollamenti e memoria redatta a caldo, subito dopo la fine del conflitto, su eventi che vanno anche al di là dei problemi ebraici: tre anni di angoscie e di sforzi per portare in salvo la famiglia, giorno dopo giorno, a contatto con la vita di tutti.