“IL GIORNALE DI TUTTI
INTERVISTE PIU’ (+) O MENO (-) CELEBRI
TUTTI POSSONO COLLABORARE !!!! NB SCRITTI, DISEGNI, FOTOGRAFIE, ANCHE SE NON PUBBLICATI NON VENGONO RESTITUITI.
LA DIREZIONE
NON SI ACCETTANO ARTICOLI CHE POSSANO OFFENDERE O COMUNQUE OLTRAGGIARE LA DIGNITA’ DEI LETTORI
LA DIREZIONE
DIRETTORI IRRESPONSABILI: N. N.
Ma lii el gà la tesera?
La sapete la storia di Ulisse che voleva a tutti costi salire davanti dicendo che era un generale greco! Pensate: lo picchiarono, poveretto, mentre il manovratore pensava: “Quanti scemi de guera che ghè a sto mund!”
Firmato GUSTAVINO […]“
Dalle riflessioni sull’amicizia e sull’amore al dramma dell’8 settembre 1943 e della scelta più difficile da prendere. È l’evoluzione che caratterizza il diario di Giancarlo Iliprandi, liceale milanese che nel 1942 comincia a riempire di considerazioni personali un album da disegno scolastico, arricchendolo di vignette e di disegni che contribuiscono a rendere unica la testimonianza nella forma come nei contenuti. Quelle pagine diventano il luogo dove trasferire le suggestioni sulla vita scolastica, dove “scarabocchiare” i sentimenti che fioriscono per le ragazze. Un documento figurativo che racchiude il significato di un romanzo di formazione. Il contesto storico, pur rilevante negli anni in cui l’Italia partecipa alla Seconda guerra mondiale, è totalmente assente da queste riflessioni fin quando l’armistizio non irrompe tragicamente anche nella vita di Giancarlo. Appena maggiorenne, è posto di fronte al bivio tra l’arruolamento nell’esercito della Repubblica di Salò e la diserzione. Giancarlo vive un periodo di grandi paure e di molta incoscienza. Poi i primi contatti con altri clandestini, in seguito con quelli della Resistenza, quella vera