Gherardo Giorni

Fiat voluntas tua

diario 1947-1960
Anno del Premio: 2018

Un ragazzo sensibile e pieno di passioni, capace di alternare la leggerezza di vivere di un adolescente, attratto dalle amicizie e dall’attività sportiva, con la profondità d’animo e la spiritualità di un uomo maturo. La vocazione religiosa, l’attivismo nell’Azione Cattolica, il volontariato con i bambini, l’amore sterminato per lo studio e la conoscenza. Quando comincia a scrivere il suo diario, a 15 anni, Gherardo Giorni racconta la quotidianità di un giovane normale e speciale allo stesso tempo. Nasce a Pistrino di Citerna, in provincia di Perugia, da una famiglia di coltivatori, frequenta il Liceo scientifico a Sansepolcro in provincia di Arezzo e si sposta a Siena per gli studi universitari. È iscritto a medicina, trascorre le giornate sui libri e dedica ogni energia all’apprendimento. Fin quando, appena ventenne, un grave incidente non mette a repentaglio tutti i suoi progetti. 14-1-52 Molte cose sono passate dall’ultimo giorno che ho scritto il mio diario. Sono 33 giorni che sono ricoverato all’ospedale Civile di Siena. Dormo nel lettino della sala dell’Operati, lettino N 302. Ferita all’occhio sinistro da un piumino. Fiat voluntas tua. Perderà, senza mai riuscire a riacquistarla, la vista da un occhio e dovrà sottoporsi a lunghi cicli di cure e ricoveri per scongiurare la cecità. Un’esistenza imperniata sull’abitudine di leggere e scrivere per molte ore al giorno viene sconvolta improvvisamente. Il percorso universitario rallenta, le preoccupazioni per i costi che la famiglia deve sostenere per mantenerlo al collegio si fanno pressanti, ma Gherardo riesce a resistere. Con forza d’animo e facendo sempre leva sulla fede, che vacilla nei momenti difficili ma resta un punto di riferimento, trova un nuovo equilibrio che gli consente di non compromettere la salute, continuare gli studi fino a conseguire la laurea, trovare l’amore e costruire una famiglia.